UV e Sicurezza
Cos’è la luce UV-C ?
I raggi ultravioletto (UV) sono una forma di radiazione elettromagnetica, più corta di quella della luce visibile ma più lunga dei raggi X. Come si può vedere dallo spettro elettromagnetico, la radiazione UV è suddivisa in più regioni in base alla loro lunghezza d’onda, misurata in nanometri (nm = 0,000000001 metri). Di primario interesse sono le prime tre bande designate come UV-A, UV-B e UV-C che hanno un diverso effetto biologico come indicato nella tabella.
La radiazione UV è classificata in tre diverse bande d’onda che hanno effetti biologici leggermente diversi:
UV-C |
100 a 280 nm – Chiamata radiazione “germicida” per la sua capacità di uccidere i batteri e inattivare i virus. Gli UVC possono causare lesioni alla pelle (ad es. Eritema, conosciuto come scottature solari) e agli occhi (ad es. Infiammazione della cornea o fotocheratite). Solar UVC è bloccato dallo strato di ozono nell’atmosfera, quindi non raggiunge la superficie terrestre. |
UV-B |
280 a 315 nm – Banda d’onda la più associata a scottature solari, cancro della pelle e cataratta. |
UV-A |
315 a 400 nm – banda d’onda maggiormente associata all’invecchiamento della pelle; può provocare altri effetti a seconda della dose ricevuta e della presenza di eventuali fotosensibilizzanti. |
La principale fonte di radiazioni UV è il sole. Tuttavia, una volta raggiunta l’atmosfera terrestre, tutti i raggi UV-C e circa il 90% dei raggi UV-B vengono assorbiti da ozono, vapore acqueo, ossigeno e anidride carbonica. Inoltre, i raggi UV-A sono meno colpiti e la maggior parte di essi viaggia attraverso l’atmosfera e raggiunge la superficie terrestre, con una piccola componente UV-B. Sebbene l’esposizione ai raggi UV-B abbia alcuni benefici per le persone, inclusa la creazione di vitamina D, può anche portare a rischi per la salute. La sovraesposizione ai raggi UV può portare a gravi problemi di salute tra cui il cancro della pelle e malattie degli occhi potenzialmente accecanti se non viene utilizzata una protezione adeguata.
L’effetto germicida degli UV-C
Per diversi decenni, gli UV-C sono stati utilizzati come germicida per disinfettare l’acqua, il che significa che sono in grado di inattivare diversi microrganismi, come batteri, virus e protozoi. Recentemente, gli UV-C sono stati studiati intensamente e riconosciuti come alternativa alle procedure di disinfezione convenzionali negli ospedali. La maggior parte dei dispositivi di disinfezione UV utilizza principalmente radiazioni UV-C con lunghezze d’onda comprese tra 200 e 270 nm. A particolari lunghezze d’onda come 254 nm, la luce UV-C è in grado di distruggere i legami molecolari e interrompere il DNA o l’RNA tramite la dimerizzazione della pirimidina, causando la morte di vari microrganismi ambientali. .
Il metodo di disinfezione UV-C offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi di disinfezione convenzionali, inclusa l’attività germicida su organismi ad ampio spettro, un lasso di tempo più breve per i batteri vegetativi e un uso sicuro ed ecologico senza residui chimici nocivi. Inoltre, questo metodo riduce l’errore umano e fa risparmiare sui costi di manodopera grazie a una modalità di installazione e funzionamento relativamente semplice nelle strutture sanitarie. Tuttavia, se usato direttamente sull’uomo, i raggi UV-C possono essere dannosi per la pelle e gli occhi. Pertanto, per garantire la sicurezza, si raccomanda che solo operatori addestrati eseguano la procedura di disinfezione.
La radiazione UV-C può essere prodotta artificialmente da mercurio a bassa pressione, lampada allo xeno, lampade ad eccimeri e LED UV-C. Una varietà di sistemi è oggi disponibile in commercio. Tuttavia, le prestazioni dei diversi dispositivi UV-C possono variare e potrebbero richiedere tempi di esposizione diversi per inattivare i microrganismi. Una selezione di prodotti affidabili è stata fatta dal nostro team ed è presentata nel nostro catalogo.
La tecnologia FAR UV-C 222nm
Recentemente, è emerso interesse per la tecnologia della luce FAR UV-C (207–222 nm) perché ha potenzialmente le stesse proprietà germicide e altamente efficaci della luce a 254 nm, ma senza i rischi associati per la salute umana. Questo perché a causa della lunghezza d’onda più corta, la capacità della luce a 222 nm di penetrare nei materiali biologici è molto limitata. È stato riferito che la luce FAR UV-C non può penetrare nello strato corneo umano (lo strato esterno della pelle delle cellule morte), nello strato oculare lacrimale o persino nel citoplasma delle singole cellule umane. Pertanto, la luce FAR UVC non può raggiungere o danneggiare le cellule viventi nella pelle umana o nell’occhio umano, a differenza della luce UV germicida convenzionale. Tuttavia, questa penetrazione limitata rimane più grande delle dimensioni di virus e batteri, rendendo la luce FAR UVC altrettanto efficace nell’inattivare questi patogeni come la luce UV germicida convenzionale.
Sono attualmente in corso numerosi studi sull’efficacia germicida e sui pericolosi effetti sulla salute della tecnologia a 222 nm. Al momento, questa tecnologia non è ancora ampiamente disponibile in Europa. Inoltre, è necessario prestare attenzione in quanto vi sono prove che alcuni modelli possono avere emissioni minori a una lunghezza d’onda maggiore, il che è pericoloso e rappresenterebbe un rischio di utilizzo in presenza dell’uomo.
Il nostro team segue con interesse il progresso della tecnologia 222 nm e l’evoluzione delle certificazioni tra diversi paesi. Particolare attenzione è riservata alle discussioni su questo argomento nella comunità scientifica, al fine di garantire sempre la sicurezza dei prodotti pubblicizzati nel nostro catalogo.
UV Riferimento
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https://www.icnirp.org/en/activities/news/news-article/sars-cov-2-and-uvc-lamps.html
FAR UV-C Riferimenti
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D. Welch et al., “Far-UVC light: A new tool to control the spread of airborne-mediated microbial diseases,” Sci. Rep., vol. 8, no. 1, Dec. 2018.